Dopo aver affrontato gli Esami di Stato, la domanda che tutti ti fanno è: “ Adesso cosa farai? ”
Questo interrogativo è molto più pesante, non solo se fatto da tanta ma tanta gente, ma anche se tu stesso hai mille dubbi che non riesci proprio a risolvere.
Qualche certezza c’è, adesso infatti si inizia a guardare il mondo in maniera diversa, senza più gli occhi da bambino. Questo nuovo modo di osservare ciò che ci circonda spesso, però, non ci piace molto, infatti ciò che c’è non è affascinante come vorremmo.
Precariato, università e disoccupazione.
Queste sono le uniche realtà per i giovani italiani.
Il lavoro è poco e se c’è, è precario. Ciò significa che non esiste futuro, in quanto un precario responsabile, non può neanche immaginarsi una casa e una famiglia propria, non crea nulla, aspetta soltanto, giustamente, che un giorno quel lavoro non sia più precario.
Lo Stato pretende che l’Italia incrementi le nascite, ma in queste condizioni chi ha la possibilità di mettere al mondo un figlio? Sono poche le coppie che hanno le possibilità economiche di crearsi “qualcosa”, l’amore non basta per creare una famiglia, una famiglia va mandata avanti e non tutti hanno la capacità di farlo.
Spesso pur di non entrare nel mondo del precariato si tenta l’altra strada, ovvero l’università.
Lo studio e il sacrificio dovrebbero servire a qualcosa, a realizzare i propri sogni e ambizioni, a creare un futuro migliore. Ma spesso non è così! Giovani cervelli laureati migrano lontano dal nostro stesso paese, lì dove ci sono tutte le possibilità per realizzare ciò che si vuole! Oppure accade che le strade, università precariato e disoccupazione, s’incontrino, tantissimi infatti sono i laureati, giovani e non, che pur avendo tutte le carte in regola, si ritrovano nel mondo del precariato.
Ho appena concluso il mio percorso liceale e per il momento nel mio futuro vedo l’università, attraverso cui spero di formarmi per poter svolgere un lavoro vero che mi dia la possibilità di dare vita ad una mia famiglia e di soddisfare le mie personali aspettative.
Le paure sono tante, lo ammetto, ma credo anche che sia normale che ogni cosa nuova possa generare paure e perplessità, l’importante è avere un minimo di obiettivi nella vita, piccoli sogni da inseguire, pur incontrando tanti ostacoli.
Alla domanda che mi pongo: ” Adesso cosa faccio? ” Rispondo: ” Spero di entrare nella facoltà di Scienze Politiche dell’ateneo della mia città, farò il possibile per farcela ”
E’ vero che studiare non basta, la fortuna gioca la sua parte, ma importante è anche il modo con il quale affrontiamo e guardiamo la vita.
Il futuro si chiama così forse perché non dovremmo neanche pensarlo e immaginarlo, aspettarlo e basta. Mentre aspettiamo proviamo ad impegnarci, con la speranza che il nostro futuro sia come lo vogliamo.
Infine la cosa che mi preoccupa di più è la passione! I giovani italiani, hanno dei sogni, delle passioni, o partono tutti dal presupposto che in questo paese non sia possibile realizzare ciò che si vuole?!
Dobbiamo sognare sempre, crederci sempre, ma dobbiamo soprattutto far cambiare le cose, senza più accontentarci, ma cercando di mantenere i nostri stessi desideri in vita, solo così potremo “ribellarci”.